A colpo d’occhio: sguardi, racconti e tracce tra Classico, Moderno e Contemporaneo.
Nel Giardino di Villa Ida la sera del 29 Giugno la Biblioteca Comunale Don Milani ha proposto una conferenza di Filosofia POP (Per Ogni Pensante) intitolata “A colpo d’occhio”, quarto appuntamento con Andrea Calvi, concittadino trezzanese laureato in Filosofia.
Dopo i tre incontri degli anni passati, su Feuerbach e il materialismo, su Kant e la legge morale, su Raffaello e la Scuola di Atene, lo spunto per la serata è stato quello del bicentenario dalla morte dello scultore Antonio Canova, artista neoclassico molto amato e apprezzato per aver applicato i canoni “classici” della bellezza nella produzione delle sue stupende opere.
Al Canova verrà dedicato un approfondimento dal punto di vista della Storia dell’Arte nel prossimo autunno, ma sull’idea di Bellezza attraverso i secoli, idea di cui Canova è stato un eccellente interprete nel suo tempo, abbiamo voluto indagare attraverso la lente del pensiero filosofico.
Spaziando dall’antichità fino ai giorni nostri, Andrea Calvi ci ha portato a riflettere su quanto l’idea del Bello sia variata nel corso della Storia in tutte le arti, da quelle figurative e architettoniche a quelle letterarie, musicali, etiche, sociali e culturali in genere. Ci ha condotti attraverso i significati etimologici di termini che sono usati come aggettivi delle opere artistiche e culturali, analizzando parole come classico e neoclassico, moderno e contemporaneo. E ci ha guidati a comprendere che, al di là della purezza dei canoni e dei modelli estetici, spesso a far progredire realmente l’Umanità e la sua Cultura è la contaminazione tra gli stili e le mode, tra l’innovazione e la tradizione, come pure tra le lingue e le etnie, tra le teorie audaci o le varie correnti di pensiero.
Come scrisse Dostoevskij ne “L’idiota”, potrebbe essere la bellezza a salvare il mondo, ma una bellezza fondata sulla contaminazione tra ciò che ci giunge dal passato come tradizione e le idee nuove, prodotte dall’Uomo che si proietta nel futuro. Per progredire non occorre fare tabula rasa di tutto ciò che abbiamo ricevuto in eredità culturalmente, per ricominciare da un nuovo punto di partenza senza riferimenti. I modelli che abbiamo ereditato dalle antiche civiltà e dalle precedenti generazioni o dal nostro personale vissuto non vanno scardinati, se non vogliamo rischiare di cadere nel “vuoto”. Vanno semplicemente considerati come la base su cui poggiare i nostri nuovi pensieri e le nostre esperienze, per andare consapevolmente verso il futuro: un futuro che tenteremo di rendere quanto più possibile esteticamente , ma soprattutto eticamente bello, alla luce di ciò che è giusto fare non solo per noi stessi, ma anche per le future generazioni e per il nostro Pianeta. L’idea di bellezza, pur senza rispondere a dei canoni statici e immutabili, ma anzi sempre aperta a quei cambiamenti adattativi che derivano dal vivere pienamente il nostro tempo, riceverà continuamente nuove contaminazioni da tutti gli ambiti della Cultura, in una rete globale che porterà scambi e contributi innovativi in ogni campo, producendo, si spera, un vero progresso dell’Umanità. A patto che siamo tutti disposti a scegliere di scartare quei modelli di vita che, pur comodi o vantaggiosi per qualcuno nell’immediato, alla lunga porterebbero il genere umano e l’ambiente in cui viviamo a una catastrofe, che sarebbe l’antitesi assoluta della vera bellezza.
Per chi vuole ascoltare un estratto dell’incontro “A colpo d’occhio” a cura di Andrea Calvi, su Youtube la Biblioteca Don Milani ha reso disponibile un video a questo Link: https://www.youtube.com/watch?v=sGJEt7pmKBA