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“Corona” di spine – Pasqua 2020

Il periodo che precede la Pasqua porta con sé un simbolo che rappresenta la passione di Gesù: la corona di spine. Ma in questa Pasqua 2020, simbolo del male che affligge l’umanità è anche un altro tipo di "corona": il virus che da mesi ci sta mettendo a dura prova, cambiando le nostre abitudini di vita e, in parte, il nostro modo di pensare. Quella del 2020 sarà una Pasqua in casa, in famiglia, oppure da soli, a seconda della situazione in cui l’epidemia ci ha colti.

La parola Pasqua (Pashà in Aramaico) significa “passaggio” a nuova vita, come lo fu il passaggio degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto alla Terra promessa, come lo è stato il passaggio dalla morte alla vita, attraverso la resurrezione della Pasqua cristiana. Intimamente tutti ci stiamo augurando che oggi avvenga il “passaggio” dalla pandemia ad un mondo in cui il Corona-virus sia stato vinto, dopo aver lasciato sul campo tante vittime e tanta sofferenza in chi ha vissuto il distacco da persone care.

Il momento che stiamo vivendo è stato definito Emergenza straordinaria e per affrontarlo occorreranno sicuramente mezzi straordinari, come anche una rinnovata forza di volontà da parte di tutti. Ma tra le difficoltà che ci opprimono, si vede nascere un nuovo impegno e una comune voglia di rinascita.
Nonostante lo smarrimento, la gente non ha rinunciato alla speranza e alla vita: c’è chi canta per ringraziare gli operatori sanitari che in prima linea combattono accanto ai malati, chi cerca nuove idee per superare i problemi pratici causati dalla diffusione del Corona-virus o dall’isolamento sociale. Chi mette a disposizione il suo tempo nel volontariato per aiutare anziani o persone in quarantena. Chi si inventa nuove strategia di lavoro con la collaborazione a distanza. Alcuni riscoprono passioni dimenticate o tentano nuove strade per realizzare vecchi sogni. C’è chi scrive o si dedica alla lettura, chi segue corsi online per aggiornare le sue competenze. Altri approfittano di questa pausa forzata per ritrovare se stessi e apprezzare la lentezza, così diversa dalla solita frenesia del vivere quotidiano. Si comprende il valore di ciò che normalmente si dà per scontato, si apprezza l’importanza dei legami famigliari e sociali. Oppure si decide di cambiare ciò che non va della propria vita, con l’intenzione di dare una svolta al futuro, per quanto è nelle nostre possibilità.
Sicuramente la sofferenza da “Corona” lascerà tracce dolorose come una corona di spine, e comunque non si potrà tornare a “come era prima” senza profondi cambiamenti: qualcosa avremo imparato da questo periodo di emergenza e la consapevolezza dei nostri errori dovrà essere messa a frutto per migliorare la società e il modo di vivere sul nostro pianeta. Certo il periodo per la “resurrezione” sarà lungo e graduale. Le acque del mare di incertezze non si apriranno davanti a noi con facilità, ma riusciremo a oltrepassarle. E sarebbe bello se in futuro la Pasqua 2020 potesse essere ricordata non solo per i gravi problemi causati dal Coronavirus, ma come un vero momento di “passaggio” verso la rinascita di un’umanità più saggia.

 

Torneremo "a riveder le stelle".

Serena Pasqua a tutti  

da Associazione TeS - Tempo e Spazio