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Ferragosto: origini e storia della festa di mezza estate. 

Il 15 di questo "mese di vacanze" è il giorno di Ferragosto. Da dove è nata questa festa di mezza estate? E perché si chiama così?
“Ferragosto” deriva dalla festività romana detta Feriae Augusti (riposo di Augusto), istituita nel 18 a.C. dal primo imperatore romano, Ottaviano Augusto, da cui prende il nome il mese di Agosto. Si trattava di un periodo di riposo e di celebrazioni per i Consualia, feste dedicate a Conso, dio delle sementi e della fertilità.
Le feste di fine lavoro agricolo nei giorni delle Feriae Augusti servivano a riprendersi dalle fatiche dei campi. I braccianti si recavano dai “padroni” per gli auguri, ricevendo in cambio una mancia. Questa tradizione si è conservata in Lombardia e Piemonte fino ai primi decenni del XX secolo, con l’usanza per i datori di lavoro di "dare il ferragosto" (in lombardo "dà el faravóst"): ciò consisteva nel donare denaro o beni commestibili ai dipendenti, in modo che potessero trascorrere il giorno di Ferragosto festeggiando con le loro famiglie. Nei cantieri edili, verso la fine di luglio, veniva fissato dai muratori un grande ramo d'albero sulla parte più elevata del fabbricato in costruzione, detta "pianta del faravóst", che serviva a rammentare all'impresario la tradizionale mancia.
Il Ferragosto era dunque una festa pagana che, come altre feste (ad es. la Pasqua e il Natale), è poi stata assimilata dalla Chiesa Cattolica intorno al VII secolo, spostando però la data al 15 agosto, per farla coincidere con l’Assunzione di Maria.
Nel corso dei festeggiamenti di Ferragosto, in tutto l'impero romano si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono in parte ancora oggi nel famoso "Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16 agosto. Anche in altre città dell’Italia Centrale (ad esempio a Fermo), il 15 agosto si svolge il Palio dell'Assunta, rievocazione storica con corteo in costumi d’epoca medievale. Ogni rione della città partecipa poi alla “corsa del palio” con un fantino a cavallo, montato senza sella e bardato con i colori rionali; chi vince custodirà il Palio (stendardo) dell'Assunta per un anno.
La tradizione popolare della gita turistica "fuori porta" è invece molto più recente e nasce nella seconda metà degli anni Venti: il regime fascista infatti organizzava gite popolari, grazie all'istituzione dei "Treni popolari di Ferragosto" a prezzi fortemente scontati. L'iniziativa offriva anche alle classi sociali meno abbienti la possibilità di visitare le città italiane o di raggiungere le località marine o montane. L'offerta era limitata ai giorni 13, 14 e 15 agosto e comprendeva le due formule della "Gita di un sol giorno", nel raggio di 50-100 km, e della "Gita dei tre giorni" con raggio di 100–200 km. Durante queste gite popolari molte famiglie italiane ebbero per la prima volta la possibilità di vedere il mare, la montagna o città d'arte. E dato che i viaggi non prevedevano il vitto, nacque anche l'usanza del pranzo al sacco.
In tutte le regioni italiane ci sono tradizioni culinarie particolari per il Ferragosto, con menù diversi da zona a zona, ma il piatto tradizionale per eccellenza del pranzo di Ferragosto sarebbe il piccione arrostito. Tale usanza gastronomica, che un tempo era diffusa in buona parte d'Italia e che ancora sopravvive in alcune località, era nata in Toscana in epoca carolingia.
Ovunque passiate il Ferragosto, probabilmente vi attenderà un pranzo pantagruelico: attenti però a non esagerare! Conviene assaggiare un po’ di tutto, ma in porzioni moderate. Così la salute non ne risentirà e, da Italiani buongustai, rimarremo soddisfatti.

Buone vacanze e buon Ferragosto a tutti

da TeS - Tempo e Spazio