Greta e gli altri giovani in difesa del Pianeta

A Katowice in Polonia nel dicembre 2018 si è svolta la Conferenza Onu sul clima (Cop24) e i quasi 200 Paesi che avevano firmato l’accordo di Parigi nel 2015 hanno raggiunto faticosamente un patto su come mettere in pratica quanto stabilito tre anni prima.
La Cina è tra i più importanti firmatari dell’accordo di Parigi e di Katowice e anche gli Usa, benché Trump abbia annunciato il ritiro dagli accordi di Parigi, sono ancora formalmente firmatari almeno fino al 2020.
Cina, Stati Uniti e Ue hanno raggiunto un compromesso su come misurare le loro emissioni e i target climatici per limitare il riscaldamento globale. Alla fine dei negoziati si è concordato sul fatto che nel 2020 i Paesi presenteranno piani climatici più rigidi.
Ciò nonostante Greenpeace ha commentato che la COP 24 si è conclusa senza un sostanziale impegno a migliorare le azioni per contrastare i cambiamenti climatici, e gli ambientalisti hanno giudicato quanto concordato in Polonia poco rispondente ai moniti degli scienziati sull'urgenza di agire per frenare il riscaldamento globale, considerato che rimarrebbe solo una dozzina di anni prima che si manifestino eventi naturali estremi, pericolosi per il Pianeta e per l’Uomo.
A distanza di pochi mesi dalla COP24, le masse giovanili di tutta l’Europa sono state catalizzate dal problema dei cambiamenti climatici, sulla scia delle dimostrazioni di piazza di giovani studenti del Nord Europa, come l’ormai famosissima Greta Thunberg, 16 anni, svedese, giovane attivista per l’ambiente e, secondo il Time, tra i teenager attualmente più influenti del mondo. Greta ha più volte manifestato al Parlamento di Stoccolma e in molte altre città e, nei suoi discorsi pubblici, tra l’altro ha detto: “Quando avrò figli, loro mi chiederanno di voi. Forse mi chiederanno perché non avete agito quando ancora potevate farlo”.
Tutti gli adulti di oggi sono chiamati in causa da questa semplice osservazione: lo stile di vita attuale dei paesi ricchi deve cambiare, tenendo conto delle necessità della biosfera. E il cambiamento deve cominciare dalle abitudini di vita di ognuno di noi, dalle piccole cose, in modo da influenzare le scelte politiche ed economiche della nostra società. Certamente la politica è chiamata ad intervenire in modo serio, prendendo i giusti provvedimenti per favorire il cambiamento e per scongiurare danni irrimediabili, ma a un patto: quello di non appropriarsi della tematica ambientale per scopi di parte, perché la protesta ambientalista giovanile, nata spontaneamente sulle piazze d’Europa, non ha colore ed è trasversale ad ogni credo e ad ogni ceto sociale.
Secondo Greta e tutti i giovani che ogni venerdì manifestano per sensibilizzare sull’emergenza climatica, bisogna agire prima che sia troppo tardi. Anche a Milano sono stati migliaia i ragazzi che hanno invaso il centro della città con manifestazioni per chiedere alla politica un intervento immediato: il tempo è poco ma non possiamo arrenderci ed è auspicabile che tutti finalmente prendano a cuore le problematiche ambientali.
E magari il mondo, come si augurava Elsa Morante nel suo “Il mondo salvato dai ragazzini”, avrà la possibilità di salvarsi dalle insensate aggressioni alla Madre Terra, proprio grazie allo stimolo dato alla società dalle generazioni più giovani. Greta Thunberg  ha  visitato il Vaticano durante le vacanze pasquali. E venerdì era a Roma per lo sciopero per la crisi climatica organizzato dagli studenti romani, anche se è Pasqua. 

                   Buona Pasqua a tutti!

 

            

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