BABBO NATALE: chi era costui?    Dicembre 2018

Tutti i bambini lo sanno: Babbo Natale è un vecchio signore barbuto alquanto sovrappeso che viene dal Polo Nord e che la notte tra il 24 e il 25 dicembre porta i regali ai piccoli di tutto il mondo, viaggiando su una slitta trainata da renne. Ma la sua vera storia è affascinante quasi come la sua leggenda. E allora vediamo come la figura di Babbo Natale si è trasformata nel tempo, diffondendosi nello spazio di quasi tutto il globo terrestre.

Presso gli antichi Romani nel mese di dicembre, in concomitanza con il Solstizio d'Inverno, si svolgevano le festività Saturnali (dedicate cioè al dio Saturno), durante le quali era consuetudine scambiarsi doni e intrattenersi in grandi banchetti. Successivamente, con l'avvento del Cristianesimo, nello stesso periodo dell'anno veniva celebrato il Natale di Gesù, mentre la figura del dio Saturno, dispensatore di doni, fu sostituita da quella di San Nicola, un santo nato in Grecia intorno al 280 d.C., che fu vescovo di Mira, cittadina romana dell’Asia Minore (attuale Turchia). Dopo la sua morte, la figura del santo divenne popolarissima in tutta la cristianità, grazie anche ai tanti miracoli che gli furono attribuiti. Alcune professioni (ad esempio i marinai e i mercanti), molte città (come la Serenissima Venezia) e intere nazioni (come ad esempio l’Olanda) lo venerarono come patrono. Nel 1087 le reliquie del santo furono portate nella cripta della Basilica di San Nicola di Bari da marinai baresi.
Ma perché il santo diventò anche protettore dei bambini e mitico elargitore di doni? La ragione sta soprattutto in due leggende che si diffusero in Europa intorno al 1200. La prima racconta del vescovo Nicola che, giunto in una locanda il cui proprietario aveva ucciso tre ragazzini, non si limita a scoprire il delitto, ma resuscita le piccole vittime. Nella seconda leggenda il santo salva tre ragazzine dalla povertà, donando in segreto tre sacchetti d’oro al loro padre, che così può salvarsi dai debiti e fornire una dote alle figlie.
Per molti secoli si continuò a celebrare il culto di San Nicola il 6 dicembre, ma col tempo vennero attribuite al santo alcune caratteristiche tipiche di divinità pagane preesistenti, come il romano Saturno o il nordico Odino, rappresentati come vecchi dalla barba bianca, in grado di volare.
Prima della conversione al cristianesimo, il folclore dei popoli germanici e inglesi narrava come il dio Odino ogni anno facesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale.
La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali vicino al caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio. In cambio Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta anche in epoca cristiana, associata alla figura di San Nicola, ad esempio in Belgio e nei Paesi Bassi, dove i bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro calze, perché vengano riempite di dolci e regali da Sinterklaas o Santa Claus (trasformazioni del nome del santo).
Gli abiti di Sinterklaas sono simili a quelli di un vescovo: una mitra (copricapo liturgico) con una croce dorata e un pastorale alludono al vescovo di Mira. Ma Sinterklaas ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti e lui o i suoi aiutanti, scendono dai comignoli per lasciare doni.
Quando fondarono le prime colonie nel Nuovo Mondo, gli immigrati nordeuropei portarono con sé queste tradizioni. Soprattutto gli Olandesi diffusero nel Nord America il nome del loro patrono San Nicola(Sinterklaas).
Il Babbo Natale di oggi risulta quindi da una sintesi di diverse tradizioni, e riunisce le antiche rappresentazioni del “portatore di doni”, di ispirazione religiosa o popolare, con un personaggio che rappresentava lo spirito della bontà , come si trova nel Canto di Natale di Charles Dickens, con il nome di “Spirito del Natale presente”.
Nei primi decenni dell’Ottocento infatti, diversi poeti e scrittori si impegnarono a trasformare il Natale in una festa per la famiglia, recuperando anche la leggenda di San Nicola. In un libro del 1809, Washington Irving immaginò un Nicola che passava sui tetti con il suo carro volante portando regali ai bambini buoni; fu poi la volta di un libretto anonimo in versi, The Children’s Friend, con la prima vera apparizione di Santa Claus associato al Natale (ma privato di qualsiasi caratteristica religiosa), vestito di pellicce come i tipici portatori di doni germanici e con un carro trainato da una sola renna. Santa Claus era cioè rappresentato come un personaggio proveniente dal Nord Europa, dove la renna era sacra a Isa, la dea Grande Madre degli Scandinavi.                                          

In seguito le renne diventarono otto e il carro diventò una slitta. Per molti decenni Santa Claus venne rappresentato con vestiti di varie forme e colori. Solo verso la fine del XIX secolo, grazie soprattutto alle illustrazioni del vignettista americano Thomas Nast, si impose la versione attuale: un anziano corpulento, che parte dal Polo Nord con la sua slitta trainata da renne per portare i doni ai bambini di tutto il mondo.
Secondo alcuni il vestito rosso di Babbo Natale sarebbe opera della Coca-Cola Company: originariamente infatti tale vestito era verde, e sarebbe divenuto rosso solo dopo che, negli anni '30, l'azienda utilizzò Babbo Natale per la sua pubblicità natalizia, vestendolo in bianco e rosso, come la scritta della sua famosa bibita. Questa informazione non è però corretta, visto che storicamente la Coca-Cola non fu la prima ad usare la figura moderna di Babbo Natale in pubblicità, ma venne preceduta da altre industrie produttrici di bevande. E ancor prima di queste pubblicità, la figura di Santa Claus era già apparsa vestita di rosso e bianco in alcune copertine di un periodico umoristico statunitense e nelle illustrazioni di cartoline natalizie dei primi del ‘900.
La figura di Santa Claus tornò poi in Europa, adottando i nomi di Père Noel, Father Christmas o Babbo Natale. A diffonderla contribuirono sicuramente i soldati americani sbarcati durante la Seconda Guerra mondiale e, in seguito, l’allegro Babbo Natale continuò ad aumentare la sua fama, anche grazie alla fortuna della famosa bevanda analcolica con le bollicine (che ancora oggi ne utilizza l'immagine nel periodo natalizio) e a tutti i negozi e i centri commerciali che a dicembre emozionano i bambini, facendoli incontrare con i sosia di Babbo Natale, al suono di canzoni come  "Santa Claus is coming to town…"wink

          

    HO HO HOO ...

Buon Natale da Associazione Tes - Tempo e Spazio

 

            

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