Maggio 2018
Bambini e ragazzi tra i pro e i contro delle nuove tecnologie digitali.
In questi ultimi anni la tecnologia entra già dai primissimi anni a far parte della vita dei bambini e viene spontaneo chiedersi se sia giusto che fin dalla più tenera età i piccoli giochino con computer, ipad e videogiochi. Pur considerando che l’avvicinamento dei cosiddetti “nativi digitali” alle nuove tecnologie è ormai un dato di fatto inevitabile, occorre tenere presente la necessità di guidare i bambini e i ragazzi verso un uso consapevole dei mezzi che la tecnologia mette a loro disposizione. Tale compito spetta ai genitori, ma anche agli insegnanti e a tutte quelle figure di riferimento che collaborano all’educazione dei figli.
E’ evidente a tutti che i bambini da 1 a 4 anni dimostrano una capacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà e anzi attraverso questi mezzi imparano giocando o disegnando, dimostrando di avere per queste attività una predisposizione quasi innata, tipica della nuova “generazione touch”. E’ però innegabile che i bambini di oggi hanno meno opportunità di sviluppare le loro abilità motorie, punto di partenza per la maturazione di specifiche aree del cervello, che concorrono nel periodo evolutivo della prima infanzia al progredire del linguaggio e del pensiero. Questo perché il rapporto tra i sensi e la motricità reattiva è centrale nell’evoluzione neurologica infantile. Ed è altrettanto importante che i bambini abbiano la possibilità di osservare ripetutamente le azioni pratiche della vita quotidiana, per poter assorbire dagli adulti la successione dei gesti negli atti pratici, poiché il bambino si muove in un contesto sociale dove l’imitazione sta alla base dell’apprendimento.
La tecnologia quindi in questa prima fase della formazione del bambino non è innocua, perché tende a distrarlo dalla realtà e ad isolarlo attraverso l’uso individuale del mezzo tecnologico. Con semplici gesti di scorrimento e touch, schermi bidimensionali catturano l’attenzione e in questo modo allontanano dal mondo reale, propinando alla mente dei piccoli realtà virtuali che spesso eccitano e possono causare una prima specie di dipendenza.
Non si vuole demonizzare la tecnologia, ma semplicemente portare l’attenzione sulla necessità di regolare per i bambini l’accesso a tutti quei mezzi che la nostra società utilizza ormai comunemente. Il tempo passato ad interagire con tali mezzi deve essere assolutamente tenuto sotto controllo e per i più piccoli dovrà essere limitatissimo. Siccome il primo contatto con la tecnologia è in famiglia, è fondamentale la partecipazione educativa all’esperienza digitale dei figli. Poiché, se se da un lato si riconoscono le potenzialità di questi strumenti moderni, dall’altro non si dovrà mai rinunciare ad un uso consapevole e alla moderazione, dando ai bambini e poi ai ragazzi le graduali indicazioni utili a tutelarsi dai rischi o dai pericoli cui sono esposti . La sorveglianza e l’accompagnamento nell’uso limitato della tecnologia digitale nei primi anni del bambino, si dovrà poi sostituire a poco a poco con un utilizzo autonomo ma responsabile, intelligente e senza eccessi.
Giustamente, se non si vuole diventare dei paladini di una missione impossibile, da i sei anni in poi non si dovrà impedire l’uso del computer, del tablet ecc, perché si rischierebbe di privare i ragazzi di strumenti conoscitivi importanti. Dunque diventa indispensabile educare all’uso corretto della rete secondo un principio di gradualità. Certo la partecipazione dei genitori a questa fase educativa è impegnativa, se vuole raggiungere risultati efficaci. Ma può essere anche un’occasione per relazionarsi con i figli, invece di lasciarli soli con un computer o un videogioco. Alla base di ogni dipendenza infatti c’è la solitudine, che oggi facilmente sostituisce le relazioni sia con gli adulti che con i coetanei. La tecnologia va dunque vista come strumento interessante e divertente che accompagna la crescita dei figli: il segreto è condividere le esperienze tecnologiche portando ad una graduale autonomia, non trascurando mai la relazione e il dialogo con gli adulti di riferimento e favorendo le relazioni vere con amici reali. Con i ragazzini e gli adolescenti per l’uso della rete sarà sicuramente utile impostare delle regole, da modificare strada facendo. Prima di tutto i genitori hanno il permesso di visionare i contenuti postati o visualizzati dai figli, fino a quando l’età e la responsabilità siano adeguate ai mezzi digitali utilizzati. Inoltre per non incorrere in problemi gli smartphone non dovranno essere collegati alla rete nelle ore notturne, nè rimanere accesi nelle ore destinate al sonno. E poi è di fondamentale importanza educare i ragazzi a dare valore alla propria libertà e alla propria privacy, per non rischiare di dare in pasto a chiunque informazioni private e personali, e per non lasciarsi condizionare da una connessione sempre aperta, che può impedire di vivere le proprie esperienze con l’attenzione e la concentrazione necessarie per imparare e crescere. Parafrasando il motto machiavellico, è bene insegnare ai nostri figli, nipoti o allievi che la tecnologia non dovrà mai essere il “fine”, ma unicamente un mezzo da utilizzare in modo consapevole per ampliare le potenzialità dell’uomo.