La Storia declinata al femminile.
Festa della Donna: perché l’8 Marzo?         8-3-2018

La Giornata internazionale della donna ricorre ogni 8 marzo. Ma quali sono le origini storiche di questa Giornata, ormai entrata nella consuetudine e festeggiata da tutte le donne? Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare indietro nel tempo, agli inizi del ‘900.
Dal 18 al 24 agosto 1907 si tenne a Stoccarda il VII Congresso della II Internazionale socialista a cui parteciparono delegati di 25 nazioni. In quella sede vennero trattati, oltre al problema del pericolo di una guerra europea e al tema del colonialismo, anche la questione femminile e la rivendicazione del voto alle donne. Su quest'ultimo argomento i partiti socialisti si impegnarono a lottare per l'introduzione del suffragio universale delle donne. L’anno dopo, il 3 maggio 1908 a Chicago si tenne una conferenza, a cui erano invitate tutte le donne, chiamata «Woman's Day», il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento da parte dei datori di lavoro ai danni delle operaie, in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni di genere e del diritto di voto alle donne. E alla fine dell'anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l'ultima domenica di febbraio 1909 all'organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. Così negli Stati Uniti la prima giornata della donna ufficiale fu celebrata il 23 febbraio 1909. Verso la fine dell'anno a New York incominciò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910. La successiva domenica 27 febbraio tremila donne celebrarono ancora il Woman's Day, unendo le rivendicazioni sindacali a quelle politiche relative al diritto di voto femminile. In seguito le delegate socialiste americane proposero alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenaghen nell'agosto 1910, di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
Ma mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei - Germania, Austria, Svizzera e Danimarca - la giornata della donna si tenne per la prima volta domenica 19 marzo 1911, su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste, perché in Germania «il 19 marzo 1848, durante la rivoluzione, il re di Prussia dovette cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che aveva fatto allora, e che in seguito dimenticò, c'era il riconoscimento del diritto di voto alle donne». In Francia invece la manifestazione si tenne il 18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi. E in Svezia si svolse il 1º maggio 1911, in concomitanza con la Giornata del lavoro.
La manifestazione non fu ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi: in Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo il 3 marzo 1913, su iniziativa del Partito bolscevico, e fu interrotta dalla polizia zarista che operò numerosi arresti.
Le celebrazioni furono sospese in tutti i paesi belligeranti negli anni seguenti allo scoppio della Prima Guerra mondiale. Ma a San Pietroburgo l'8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione per rivendicare la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni, che portarono al crollo dello zarismo, così che l'8 marzo 1917 nella storia indica l'inizio della Rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, e per fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, organizzata a Mosca una settimana prima del III congresso dell'Internazionale comunista, fissò l'8 marzo come «Giornata internazionale dell'operaia».
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’8 marzo. Oltrepassato il ventennio fascista, in cui alle donne era richiesto di aderire pienamente al ruolo di madre e donna di casa, nel settembre del 1944 si creò a Roma l'UDI, Unione Donne d’Italia (per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro) e fu l'UDI a prendere l'iniziativa di celebrare, l'8 marzo 1945, la prima Giornata della donna nelle zone dell'Italia libera.
Intanto a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna, con richieste di parità di diritti e di lavoro. Finita la guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la comparsa del suo simbolo, la mimosa, scelta perchè fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.
Successivamente, negli anni cinquanta, anni della Guerra fredda, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell'Unione Donne Italiane (UDI), fu considerato un gesto «atto a turbare l'ordine pubblico». Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non avere consenso nell'opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista. L'8 marzo 1972 a Roma, in piazza Campo de' Fiori, si manifestò per la Giornata della donna: partecipò anche l'attrice statunitense Jane Fonda, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale decine di donne protestavano.
La connotazione fortemente politica della Giornata della donna nelle sue prime manifestazioni, le vicende della seconda guerra mondiale e il successivo isolamento politico della Russia e del movimento comunista nel mondo occidentale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l'8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica di camicie, avvenuto nel 1908 a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l'incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne e 23 uomini, in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica). Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie, incidenti avvenuti a Chicago, a Boston o a New York.
Nel dicembre 1972, per ricordare i 25 anni trascorsi dalla prima sessione della Commissione sulla condizione delle Donne (svoltasi nel 1947), l'ONU proclamò il 1975 "Anno Internazionale delle Donne". Questo venne seguito, nel 1975, dalla proclamazione del "Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace". E nel dicembre 1977 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale". In tal modo l'Assemblea riconosceva il ruolo della donna negli sforzi per avere la Pace, ponendo l’accento sull'urgenza di mettere fine a ogni discriminazione e di favorire una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese. Così l'8 marzo, come già era avvenuto in diversi paesi, fu scelto da molte nazioni come data ufficiale per la “Festa delle Donne”.


Auguri a tutte le Donne

da Associazione TeS - Tempo e Spazio

 

            

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