Il Tempo è relativo e dunque “Che anno è?” Gennaio 2018
E’ arrivato l’Anno Domini (A.D.="anno del Signore") 2018, secondo il conteggio del tempo che parte dalla nascita di Cristo, come calcolato dal calendario Gregoriano. Tale calendario è prevalso a livello mondiale su altri metodi di datazione di altre religioni e civiltà, in seguito agli eventi bellici, politici, commerciali e culturali che sono avvenuti nel corso della Storia, diventando, per convenzione internazionale, il sistema di datazione inequivocabile accettato da tutti.
Parallelamente però continuano a venir utilizzati in diverse parti del mondo altri calendari, che hanno inizio da determinati eventi fondamentali per la civiltà che anticamente li aveva adottati, e capodanni in date diverse dal 1° Gennaio. Ed esistono calendari solari, lunari e altri luni-solari, in base a quale ciclo astronomico si riferiscono. Prenderemo qui in considerazione alcuni dei tanti metodi oggi in uso in varie parti del mondo per la determinazione delle date.
Il nostro calendario storicamente deriva dal calendario Giuliano dell'impero romano, che faceva riferimento alla fondazione di Roma (ab Urbe condita - 753 a.C.) o all'inizio della carica di consoli o imperatori, così come nelle civiltà mesopotamiche e in quella egizia il calcolo del tempo avveniva sulla base della successione delle dinastie o dell’ascesa al trono dei regnanti. Similmente gli antichi Greci indicavano gli anni con i nomi dei magistrati in carica, oppure riferendoli alla data di fondazione delle città.
In Occidente la decisione di contare gli anni a partire dalla nascita di Cristo fu presa soltanto nel VI secolo. Nel contare quanto tempo era passato, però, si commisero alcuni errori: Gesù, infatti, sarebbe effettivamente nato qualche anno prima. E indicativamente oggi dovremmo essere in un anno compreso tra il 2019 e il 2022.
Il calendario Gregoriano prende il nome da Papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 con una bolla papale, modificando il calendario Giuliano precedentemente in vigore.
Per sistemare il calendario furono utilizzate le misurazioni dell'astronomo Niccolò Copernico, basate sull'anno solare di 365 o 366 giorni. Per esigenze astronomiche l'anno di 366 giorni, detto bisestile, cade ogni quattro anni (ogni anno divisibile per 4 con l’eccezione dei numeri centenari con le prime 2 cifre divisibili per 4). Per il calendario gregoriano quello appena iniziato è appunto l’anno 2018.
In varie parti del mondo, pur essendo convenzionalmente ritenuta valida tale data, sono però ancora in vigore altri calendari.
Spesso le datazioni fanno riferimento a importanti eventi religiosi. Così ad esempio in oriente nel VI secolo a.C. la morte di Buddha (543 a.C.) fu scelta come inizio di una nuova era. Il calendario buddhista è lunisolare ed è ancora utilizzato in Thailandia, Birmania, Sri Lanka, Cambogia e Laos, dove quindi siamo già nell’anno 2561.
In India la situazione è ancora più complicata, con una tripla datazione, perchè nel calendario nazionale indiano gli anni sono contati sulla base dell’era induista Saka, iniziata nel 78 d.C., mentre nel calendario Vikrama, l'anno di inizio è il 56 a.C.
Gli Ebrei invece fin dall’antichità contano gli anni addirittura a partire dalla creazione del mondo, che collocano nel 3760 a.C. Questo calcolo si basa sulla lunghezza ultracentenaria delle vite dei patriarchi, dei quali narra la Bibbia. In Israele quindi è già l’anno 5778! L'anno è composto da 12 o 13 mesi, a loro volta composti da 29 o 30 giorni. Quello ebraico è un calendario cerimoniale, usato per stabilire le festività, e i documenti amministrativi, come le carte d'identità israeliane, riportano le date di entrambi i calendari.
Per i Musulmani l'anno zero corrisponde al 622 d.C., anno dell’Egira, quando Maometto fuggì da La Mecca a Medina. Ma poiché il calendario è lunare, adesso non è l’anno 1396 (2018 meno 622), ma il 1439. Infatti ogni anno dura 354 giorni soltanto, o 355 ogni tre anni.
In Iran e Afghanistan è l’anno 1396 secondo il calendario solare persiano, che stabilisce quali sono gli anni bisestili non mediante una regola numerica, ma sulla base di una precisa osservazione astronomica dell'equinozio di primavera.
Per i Cinesi è invece l’anno 4713. Questo perché nel 213 a.C. l'imperatore Ch'in Shih fece bruciare tutti i documenti scritti del paese. Otto anni dopo, però, con la dinastia Han, si cercò di ricostruire la storia dell'impero, risalendo fino al 2637 a.C., data assunta come anno zero.
La Cina e la maggior parte dei paesi orientali hanno un sistema di datazione che incorpora elementi sia dei calendari solari che di quelli lunari. Oggi la Repubblica popolare cinese e la maggior parte dell'Asia orientale adottano ufficialmente il calendario gregoriano, ma il suo "antenato", il calendario giuliano, era già conosciuto e utilizzato in Cina fin dai tempi di Marco Polo. L'antico calendario cinese continua tuttavia ad essere osservato soprattutto per le festività ed è simile per molti aspetti al calendario lunisolare ebraico: anch'esso prevede, infatti, anni di 12 mesi e lunghi 353, 354 o 355 giorni, e anni composti da 13 mesi e lunghi 383, 384 o 385 giorni. Ad ogni anno viene anche associato un animale dello zodiaco cinese: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale. Il 2018 inizia nel segno del Cane.
Dunque questo è il mese di Gennaio 2018 d.C. per tutto il mondo, ma è giusto tenere in considerazione che il Tempo è “relativo” e che, sulla ideale linea del tempo della Storia, vari importanti eventi hanno segnato l’inizio di differenti datazioni legate, a religioni, civiltà e culture diverse da quella occidentale.
Buon 2018 a tutti
da Associazione TeS – Tempo e Spazio
Curiosità:
Mentre in Italiano (come in Latino) a.C. significa "avanti Cristo", per gli Anglosassoni sta per "after Christ" cioè "dopo Cristo" e la sigla b.C. significa "before Christ", cioè "avanti Cristo".