Natura e benessere.                               Giugno 2017

Arriva l’estate e di conseguenza aumentano le occasioni per stare a contatto con la Natura. E la natura è sicuramente un rimedio allo stress. Ma secondo l’attuale modo di vivere, ce ne stiamo allontanando sempre più. È il paradosso della nostra epoca: siamo nati per vivere all'aria aperta e numerose ricerche hanno appurato che siamo più felici quando lo facciamo, eppure statisticamente ogni giorno passiamo meno del 5% del nostro tempo in ambienti naturali.

Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Perspectives on Psychological Science, dagli anni '50 in poi sarebbero addirittura diminuiti i riferimenti alla natura in libri, film e canzoni. La nostra cultura, insomma, porterebbe il segno della separazione che l'essere umano ha posto tra se stesso e gli elementi naturali.

Ma concedersi una breve passeggiata tra gli alberi, ricordarsi di guardare il cielo ogni tanto o perdersi ad ascoltare il cinguettio degli uccelli ha sempre grandi vantaggi. E sembra che i luoghi in cui si vive o che si frequentano siano determinanti nel rendere più o meno felici le persone. Neuroscienziati americani e inglesi hanno osservato come i cervelli delle persone rispondano ai diversi ambienti e hanno rilevato che il lobo frontale (la parte del nostro cervello che è coinvolta nelle attività quotidiane della vita) si disattiva un po’ quando si è all'aria aperta, mentre le onde alfa (tipiche di un cervello sveglio ma rilassato) si registrano più forti quando si è immersi in un paesaggio naturale.

Contro lo stress che viviamo ogni giorno, la natura quindi potrebbe porsi come una valida alleata. I giapponesi, ad esempio, applicano questa teoria praticando il “bagno nelle foreste”: si tratta di una vera e propria immersione dei cinque sensi in un bosco. Poiché il nostro sistema sensoriale si è evoluto a partire dal mondo naturale, quando ci troviamo in un paesaggio incontaminato il nostro cervello si rilassa: infatti noi siamo “progettati” per quel tipo di ambiente e non per le complicate sovrastrutture del mondo antropizzato.

Questo non significa che dobbiamo abbandonare il nostro attuale modo di vivere, ma, concedendo quanto dovuto alla società moderna ipertecnologica e culturalmente complessa, non dobbiamo dimenticarci però della parte più naturale e selvaggia di noi. Prendiamo perciò l’abitudine di frequentare quanto più possibile parchi e giardini o oasi naturali, allo scopo di mantenere l’equilibrio necessario al nostro benessere psicofisico. Diminuendo in questo modo il livello di stress, automaticamente si contribuirà a mantenere nella norma la pressione arteriosa e i livelli di neuro-ormoni come le endorfine e il cortisolo. Senza contare che grazie alla luce solare si attiva la vitamina D necessaria per le ossa. Se poi, approfittando dei momenti in cui ci si trova in un ambiente naturale, si fa anche un po’ di attività fisica, se ne avranno grandi benefici: la respirazione apporterà più ossigeno ai tessuti, al cervello e al cuore, migliorando la circolazione sanguigna. E si aiuterà il corpo a mantenersi tonico e in forma. Inoltre fare movimento contribuisce ad abbassare i livelli di glucosio e di colesterolo nel sangue e a regolare altri valori ematici importanti per la salute, aiuta l'intestino a lavorare in maniera efficiente, rinvigorisce il sistema immunitario, favorisce il sonno e influisce positivamente sull'umore e quindi sulle relazioni sociali.

All’attività all’aria aperta sarà utile aggiungere anche una sana attenzione al cibo che mangiamo, aumentando la nostra consapevolezza nella scelta degli alimenti, in modo che rispondano a criteri di stagionalità e di varietà, di naturalità (scarsa o nulla elaborazione) e di integralità, ma anche di moderazione (in particolare per il consumo di carni): riusciremo così a dare al nostro modo di vivere un’impronta più naturale e quindi predisponente alla salute e al benessere.

Saluti (dal latino Salus Tibi = Salute a Te)

 

            

Gruppo lettura Biblioteca