La Pasqua e la simbologia di Primavera

  In Primavera la natura riaffiora alla vita e tra i tanti simboli che da millenni accompagnano questo periodo, ci sono gli agnelli, i conigli, le colombe, i pulcini e l’uovo, che nell’immaginario alludono alla rinascita della vita e che oggi sono interpretati come simboli pasquali. Consideriamo dunque l’origine e la storia di questi simboli augurali.

L’agnello
E’ simbolo di candore e innocenza e nell’antichità si sacrificava a una divinità, come bene prezioso. Oggi l’usanza si è tradotta in un rito commerciale e la mattanza di agnelli ha perso ogni significato devozionale. Il sacrificio era un’offerta, mentre ora l’agnello è una ghiottoneria abitudinaria.
Il coniglio
Simbolo di fertilità per la sua prolificità, era sacro ad Afrodite, dea dell’amore e della fecondità. Fu poi associato anche a Venere.
Il coniglio è un simbolo pasquale molto diffuso negli Stati Uniti e nei paesi dell'Europa settentrionale: in occasione della Pasqua, in Germania e in Gran Bretagna le vetrine delle pasticcerie si riempiono di coniglietti di cioccolata di tutte le dimensioni.
La colomba bianca
Era uno dei segni che simboleggiavano la Grande Madre, dea delle civiltà mediterranee, e rimandava alle idee di purezza e di pace.
Nella Bibbia si legge che al tempo del Diluvio universale fu una colomba a riportare a Noè il rametto d’ulivo, promessa di salvezza e di ritorno alla vita.
Per i Greci, la colomba era tra gli animali sacri ad Afrodite.
Per le antiche culture mesopotamiche, e in seguito per gli alchimisti, la figura della colomba bianca indicava lo Spirito che pervade la Materia, mentre per il Cristianesimo simboleggia lo Spirito Santo.
Oggi è considerata come simbolo universale di pace e anche un famoso disegno di Picasso la raffigura come tale.
L’uovo
Rappresenta la Pasqua nel mondo intero e può essere decorato, intagliato, di cioccolato oppure di carta pesta o altri materiali. Mentre quelle di cioccolato hanno un’origine recente, le uova vere, colorate e dipinte, hanno una storia antichissima, che affonda le sue radici nella tradizione pagana.
Con la sua forma perfetta, nell’ immaginario l’uovo è simbolo della vita che nasce. Un detto latino era “Omne vivum ex ovo” cioè "tutti i viventi nascono da un uovo", motto che per secoli ha spiegato il principio che la vita non può avere origine dal nulla.
Fin dall’antichità l’ovale era considerato la raffigurazione dell’universo e in certe credenze pagane il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo.
Secondo alcune mitologie, come ad esempio per i miti orfici della Scuola Pitagorica, un uovo primordiale, embrione e germe di vita, è il primo essere ad emergere dal Caos. E’ il principio da cui nascono tutte le cose, e contiene la potenzialità di tutto ciò che esiste.
Il mito della nascita del mondo da un uovo cosmico presso molte civiltà antiche veniva celebrata con riti propiziatori in corrispondenza della festa dell’equinozio di primavera, quando la Natura risorge dal buio e dal freddo invernale. Gli antichi Romani ad esempio usavano seppellire un uovo dipinto di rosso nei loro campi, per propiziarsi un buon raccolto. 
I Greci, i Cinesi ed i Persiani si scambiavano uova come dono per le feste primaverili, così come anche nell'antico Egitto le uova decorate erano donate all'equinozio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", basato sulle le stagioni.
L'uovo, associato alla Primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divenne poi simbolo della rinascita dell'uomo stesso, cioè della resurrezione di Cristo, specialmente secondo i riti della Chiesa Ortodossa. Ancora oggi gli Ortodossi a Pasqua regalano e mangiano uova sode colorate.
Per i nobili ed i ricchi nel tempo è invalsa invece l'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi: per esempio nei libri contabili di Re Edoardo I di Inghilterra risulta una spesa per 450 uova rivestite d'oro e decorate, da donare come regalo di Pasqua.
Ma le uova preziose più famose sono indubbiamente quelle del maestro orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina. Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco, che si apriva per rivelare un uovo d'oro, che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d'oro. Gli zar ne furono così entusiasti che anche negli anni successivi ordinarono a Fabergé una serie di splendide uova artistiche.

  L’uovo e tutti gli altri soggetti simbolici qui considerati, usati da sempre nelle feste di Primavera per lo scambio degli auguri, sono oggi associati alla festa religiosa della Pasqua sia per gli Ebrei che per i Cristiani.
La Pasqua ebraica, chiamata Pesach (pasha' in aramaico), celebra la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto, grazie al passaggio del Mar Rosso con Mosè. La parola pasha' significa infatti "passare oltre".
Con il Cristianesimo la Pasqua ha poi acquisito un nuovo significato, indicando il passaggio dalla morte alla vita per Gesù Cristo e il passaggio a vita nuova per i Cristiani, liberati dal peccato con il sacrificio e la resurrezione di Gesù. Perciò, la Pasqua cristiana è detta Pasqua di risurrezione, mentre quella ebraica è Pasqua di liberazione. Ma in ogni caso vale il significato allegorico di purificazione dell'anima.
La Pasqua e i suoi simboli dunque alludono al rinnovamento e alla rinascita per la Natura come per l’Uomo.

Buona Pasqua a tutti
da Associazione TeS - Tempo e Spazio

                  

 

            

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