L’albero di Natale.       Dicembre 2016

 

Da tempo immemore Dicembre è il mese delle feste natalizie e prima ancora della festa del Sol Invictus. Per comprendere meglio le nostre antiche tradizioni invernali consideriamo una delle usanze che, insieme alla tradizione più prettamente religiosa del presepe e allo scambio dei regali, caratterizza la festa del Natale: l'albero di Natale. Si tratta in genere di un abete (o altra conifera sempreverde) ornato con piccoli addobbi colorati e scintillanti, luci, festoni e altro.

L'immagine dell'albero come simbolo della vita ha in realtà origini molto antiche e trova riscontro in diverse religioni. L'abete infatti è stato posto dagli antichi Egizi in relazione con il ritorno alla vita del dio Osiride e dai Greci fu consacrato ad Artemide, protettrice delle nascite, e fu ritenuto simbolo della rinascita del nuovo anno. Divenne poi simbolo rituale dei popoli dell'Asia settentrionale, ma anche dei Celti e dei Germani che lo associavano alla nascita del fanciullo divino e alla festività del solstizio invernale.

Alla base dell'albero natalizio ci sono dunque antichissime usanze, tipiche di varie culture, di decorare gli  Alberi del Paradiso con nastri e oggetti colorati, piccole campane, fiaccole,  e la credenza che le luci che li illuminavano corrispondessero ad altrettante anime. Allo stesso modo venivano ornati anche i cosiddetti Alberi cosmici con simboli del Sole, della Luna, dei pianeti e delle stelle.

In particolare presso i Germani l'abete era sacro al dio Odino. E i Vichinghi dell'estremo Nord dell'Europa, dove il sole “sparisce” per settimane nel pieno dell'inverno, officiavano riti per auspicare il ritorno del sole e credevano che l'abete rosso avesse poteri magici, poiché non perdeva le foglie nemmeno nel gelo dell'inverno: alberi di abete venivano tagliati, portati a casa e decorati con frutti, per ricordare la fertilità che la primavera avrebbe ridato alla natura. Allo stesso modo i Romani usavano decorare le loro case con rami di pino e scambiarsi piccoli doni durante le feste del Sol invictus.

Più tardi, con l'avvento del Cristianesimo, l'uso dell'albero di Natale si affermò a poco a poco nelle tradizioni cristiane, anche se la Chiesa delle origini ne vietò l'uso sostituendolo con l'agrifoglio, per simboleggiare con le spine la corona di Cristo e con le bacche le gocce di sangue versato sulla croce.

Nel Medioevo i culti pagani vennero filosoficamente intesi come una prefigurazione della rivelazione cristiana e l'albero divenne quindi simbolo del Natale: l'albero natalizio, con la sua valenza cosmica che lo collega alla rinascita della vita dopo l'inverno e al ritorno della fertilità della Natura, venne associato alla figura salvifica di Cristo per la rinascita di una nuova Umanità.

La tradizione dell'albero di Natale è sentita in modo particolare nell'Europa di lingua tedesca , così come altre tradizioni natalizie (per esempio l'usanza dei mercatini di Natale), sebbene sia ormai universalmente accettata nel mondo cristiano, che spesso affianca l’albero al tradizionale simbolo religioso del presepe.

Quando guarderete l’albero di Natale quest’anno non dimenticate di pensare che questo simbolo di festa e di allegria vi accomuna nel tempo e nello spazio a tanti altri uomini e donne che ripongono (o hanno riposto) in questa atavica usanza la loro speranza di prosperità e felicità per se stessi, per i loro cari e per tutta l’Umanità.

 

 

Auguri di Buon Natale e di Buone Feste a tutti

da Associazione TeS - Tempo e Spazio

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